Come smaltire l’olio esausto

Nel precedente articolo abbiamo parlato delle procedure di raccolta/smaltimento di olio esausto e della relativa normativa. Oggi desideriamo approfondire l’argomento smaltimento/riciclo ed il relativo impatto sull’ambiente.

Cos’è l’olio esausto?

Riprendiamo la definizione di “oli esausti” ricordando che si tratta di tutti quegli oli residui sia di origine industriale che domestica come l’olio del motore o i residui di olio dopo aver fritto in cucina. Sono fattori fortemente inquinanti per l’ambiente se sversati direttamente nel terreno o nelle condutture. La loro combustione incontrollata produce sostanze tossiche, che finiamo col respirare.

Infatti, il contatto con l’acqua, se buttati negli scarichi domestici senza nessun tipo di filtraggio, comporta la riduzione della quantità di ossigeno a disposizione della flora e della fauna. È dunque assolutamente necessario procedere a una raccolta specifica degli oli esausti, puntando a recuperarli tramite la raccolta differenziata.

“Il riciclaggio degli oli esausti (o riciclo degli oli esausti) è un settore specifico del riciclaggio dei rifiuti, e consiste in un insieme di operazioni che vengono svolte su oli minerali usati o oli vegetali di scarto per ottenere oli rigenerati da reimmettere nel mercato. Gli oli esausti immessi in natura provocano ingenti danni ambientali. Possono essere raccolti presso le isole ecologiche o le ditte specializzate. Il loro smaltimento permette di produrre lubrificanti, biodiesel, tensioattivi e saponi.” (fonte Wikipedia)

Smaltimento olio esausto: riciclare l’olio vegetale

Quantità di olio esausto in Italia

Attualmente, si stima una produzione di circa 280 mila tonnellate di rifiuto ogni anno. Per non contare gli oli esausti provenienti direttamente dalla ristorazione: in questo caso la previsione è di 60 mila tonnellate annue. Non devono essere eliminati in modo improprio.

Ogni italiano produce mediamente più di 4 litri di olio esausto che non può essere riutilizzato. Smaltire nel modo sbagliato l’olio esausto (es. olio di frittura) versandolo nel lavandino della cucina o, peggio ancora, nello scarico del wc, può causare gravissimi danni al nostro pianeta perché non biodegradabile: a tal proposito esiste una procedura specifica per smaltirlo, valida sia per i cittadini che per le aziende.

Olio esausto: terribile fonte di inquinamento

Lo sversamento di oli esausti su un terreno qualsiasi è gravissimo, perché quando questo rifiuto viene disperso nel sottosuolo deposita un film sottilissimo attorno alle particelle di terra e forma così uno strato di sbarramento tra le particelle stesse, l’acqua e le radici capillari delle piante, impedendo l’assunzione delle sostanze nutritive. Se gettato in mare, l’olio forma una patina che impedisce il passaggio dei raggi solari danneggiando l’ecosistema marino.

A contatto con le falde acquifere, l’olio esausto può rendere non più potabili decine e decine di litri di acqua, impedendone l’ossigenazione.

Se l’olio esausto raggiunge la falda freatica forma uno strato lentiforme di 3-5 cm di spessore, che si sposta con la falda stessa verso valle, e può raggiungere pozzi di acqua potabile anche molto lontani determinando gravi conseguenze alla salute pubblica.

Riciclo degli oli esausti

L’olio esausto può essere riciclato? Ovviamente : attraverso il lavoro di aziende esperte in rifiuti “speciali”, l’olio esausto può trasformarsi in lubrificanti, inchiostri, oli per macchine agricole e perfino candele. Una volta entrato nel processo di smaltimento, l’olio esausto viene debitamente trattato, ripulito e rigenerato così da poter rientrare nella catena vitale ed essere reimmesso nel mercato sotto altre forme di prodotti.

Il riciclo degli oli esausti consente non solo di ridurre l’inquinamento ma anche di recuperare buona parte degli scarti per un nuovo riutilizzo industriale anche se il processo di recupero è complesso e richiede il rispetto di una normativa dettagliata.

In base alle caratteristiche dell’olio il prodotto può essere sottoposto a tre tipi di processo:

  • la rigenerazione degli oli esausti
  • la combustione degli oli esausti
  • la termodistruzione degli oli esausti

L’olio vegetale o di origine animale, arrivato alla fine del suo ciclo di vita, può subire diversi trattamenti ed essere destinato ad affrontare nuove trasformazioni. L’olio alimentare esausto, infatti, può essere riutilizzato per:

  • la produzione di Biodiesel
  • la produzione di saponi
  • olio rigenerato e adatto alla miscelazione con olio minerale lubrificante
  • la produzione di bitumi stradali
  • la produzione di mangimi animali
  • la produzione di biogas

Smaltimento olio esausto: riciclare l'olio vegetale

Come smaltire l’olio esausto correttamente

Per gestire in modo corretto il riciclo e lo smaltimento dell’olio esausto è  fondamentale depositarlo in appositi contenitori e consegnarli alle aziende raccoglitrici autorizzate iscritte al CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti) ed alle aziende raccoglitrici autorizzate iscritte al CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati).

La funzione del Consorzio è quella di controllare e monitorare la filiera degli oli e grassi esausti ai fini ambientali nonché diminuirne, in maniera progressiva, la dispersione. Generalmente stazioni di servizio, officine di riparazione e lubrificazione sono tenute a ritirare gratuitamente gli oli esausti.

Qualora la quantità di oli da smaltire è effettivamente molto alta, la soluzione migliore è quella di rivolgersi direttamente a un agente autorizzato che provvederà a trasportarli presso il centro di smaltimento più vicino.

Chiariti i motivi per cui smaltire correttamente l’olio esausto al fine di tutelare la salute di tutti, vediamo come farlo in poche mosse e nel modo giusto:

  • utilizzare un contenitore adatto, di latta o plastica (andranno bene anche delle bottiglie) per recuperare l’olio esausto;
  • attendere che l’olio si raffreddi prima di versarlo nel contenitore;
  • una volta pieni, portare gratuitamente i contenitori con l’olio esausto nelle “isole ecologiche” più vicine;
  • in molti casi anche i distributori di benzina ed i supermercati provvedono al ritiro gratuito dell’olio esausto.

Il CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti) è un ottimo punto di riferimento per ogni ulteriore chiarimento o precisazione, svolge la propria attività a fini ambientali, a tutela della salute pubblica e allo scopo di ridurre la dispersione del rifiuto esausto, trasformando un costo ambientale ed economico in una risorsa rinnovabile.

L’Italia in questo caso ha un ottimo primato, è leader europeo nella raccolta degli oli vegetali usati. Il mondo si sta, gradualmente, incamminando verso modelli di sviluppo ispirati ai principi della sostenibilità ambientale. Una scelta non più derogabile se non si vuole consegnare il pianeta a un futuro di inesorabile involuzione, a scapito soprattutto delle prossime generazioni.

Anche Ecosole azienda associata CONOE –  supporta le aziende che lavorano nella ristorazione, le imprese alimentari di ogni dimensione e le mense nella raccolta e nel trasporto dell’olio alimentare esausto. Per conoscere le modalità attraverso cui avviene lo smaltimento e lo stoccaggio dell’olio vegetale contatta il nostro personale per la tua consulenza dedicata. Ecosole ti segue e gestisce tutte le pratiche connesse al ritiro dell’olio vegetale esausto con cura e professionalità. Verifica con noi la possibilità di un ritiro gratuito, sempre puntuale al servizio delle tue necessità operative.